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LE BORGATE IBLEE

Accanto ai comuni della provincia di Ragusa, ricchi di arte e di storia, trovano posto in una dimensione più silenziosa i piccoli paesi della costa. Queste borgate e le contrade ad esse vicine, con le loro semplice bellezza fanno da contrappunto ai fasti del barocco ibleo. Spesso però il loro placido aspetto nasconde una storia ancora più antica e gloriosa di quella delle città intorno al quale gravitano, sono infatti le spiagge e gli approdi naturali di questi villaggi che videro l'arrivo dei greci, dei fenici, dei saraceni e dei normanni, in queste terre ricche d'acqua e fertilissime furono fondate colonie e combattute battaglie.

MARINA DI MODICA

Marina di Modica è la frazione marinara della città di Modica. Si è sviluppata a partire dagli anni '60 come luogo di villeggiatura grazie la bellezza delle proprie risorse naturali, del mare limpido e di una spiaggia che si estende dalla rada del porticciolo alle scogliere di punta Regilione. L'insenatura antistante la cittadina, grazie alle favorevoli condizioni dei venti e delle correnti, negli ultimi anni è diventata un importante luogo di ritrovo per i praticanti di surf, windsurf e kitesurf.
Il centro del borgo è costituito dall’ampia Piazza Mediterraneo, da cui si diparte il lunghissimo lungomare.

 
La spiaggia
 
Il lungomare
         
       

SAMPIERI

Sampieri è forse una delle più suggestive borgate della costa sciclitana, con le sue piccole case in pietra ed i vicoli pittoreschi. Un tempo villaggio di pescatori, oggi ha assunto una vocazione eminentemente turistica abbandonando quasi del tutto la pesca.
Le sue origini sono secondo alcuni risalenti addirittura al periodo greco, ma notizie certe si hanno soltanto del periodo arabo allorquando la zona veniva chiamata Marsa Siklah (Porto di Scicli) essendo l'approdo geograficamente più vicino alla città. Alcune leggende locali invece fanno risalire il nome ad un presunto sbarco di San Pietro durante il suo viaggio da Malta alla volta di Roma.
Poco a monte del paese, il contrada Trippatore, sorge l'omonima villa, uno degli esempi più interessanti dell'architettura signorile che caratterizza il paesaggio rurale ibleo.
Sulla scogliera del Pisciotto, poco a est di Sampieri sorge la fornace Penna, un antico stabilimento per la produzione di laterizi dato alle fiamme nel gennaio del 1924. Nonostante anni di incuria e di totale abbandono, questo splendido esempio di archeologia industriale conserva tutto il suo fascino e una suggestiva bellezza che lo hanno reso set cinematografico in più di una occasione.
Sampieri insieme a Donnafugata detiene l'insolito privilegio (per le modeste dimensioni del paese) di essere dotata di una stazione ferroviaria. Ciò è dovuto al fatto che durante la costruzione della strada ferrata le stazioni venivano sovente costruite anche a servizio dei luoghi di villeggiatura patrizia di maggior rilievo (la Villa Trippatore dei baroni Penna, ed il Castello di Donnafugata del barone Arezzo di Spuches).

 
Sampieri - foto aerea
 
Sampieri - foto aerea
 
Chiesa
 
Lungomare
 
       
 
Fornace del Pisciotto
 
Fornace del Pisciotto
 
Scalo
 
Villa Trippatore
 
       
 
Via Pasubio
             
       

CAVA D'ALIGA

Cava d'Aliga è una piccola borgata arroccata su una collina a ridosso del mare. La spiaggia del paese sorge in una graziosa baia delimitata ai lati da due scogliere che la proteggono dai venti e dai marosi.
Deve probabilmente il proprio nome al termine dialettale "cava lariga" (cava larga), che faceva riferimento alle dimensioni del golfo della zona.
Cava d'Aliga è la frazione sciclitana più giovane, sviluppatasi durante la seconda metà del '900 ha sempre avuto una vocazione prettamente turistica.
Sul promontorio a ponente della spiaggia sorge il piccolo centro abitato di Bruca dal quale si diparte la lunghissima spiaggia che, senza soluzione di continuità, giunge fino a Donnalucata.

 
La spiaggia
 
Panorama
 
Chiesa
 
Bruca - foto aerea
 
       
 
Bruca - la spiaggia
 
Bruca - la scogliera
         
       

MARINA DI RAGUSA

Marina di Ragusa, conosciuta sino al 1926 con il nome di Mazzarelli (dall’arabo Marsa ‘Arillah, piccolo porto), era centro essenzialmente a vocazione marinara, non solo per la pesca ma anche e soprattutto per l’esportazione dei prodotti tipici della zona e delle campagne circostanti.
Il borgo moderno si è sviluppato attorno alla torre di avvistamento fatta costruire dai conti di Cabrera nel XVI secolo, e la piazza ad essa antistante, che costituisce ancora oggi il centro cittadino.
Nel XIX secolo il centro marinaro si distinse anche per la produzione di asfalto che veniva esportato in tutto il mondo sino alla fine degli anni ’70 quando ogni attività venne soppiantata o comunque ridimensionata dallo sviluppo del turismo.
Oggi Marina di Ragusa è considerata uno dei centri turistici più importanti della Sicilia Sud-Orientale, il suo abitato, sottoposto agli incalzanti effetti della speculazione edilizia è in perenne espansione, trasformandosi da borgata di villeggiatura marinara in contenitore per il turismo di massa. Il linea con questa vocazione di sviluppo, ad Ovest del centro abitato è in corso di costruzione il nuovo "Scalo Trapanese", un porto turistico da 800 posti barca, il terzo in ordine di grandezza di tutta la Sicilia.

 
Il lungomare
 
Monumento ai caduti
 
Chiesa
 
La spiaggia
 
       
 
Lo scalo dei pescatori
 
La vecchia Dogana
 
Kitesurf in inverno
 
Kitesurfer
 
       
 
Villaggio Gesuiti
             
       

DONNAFUGATA

A pochi chilometri dalla costa, nell'entroterra ibleo sorge uno degli esempi più significativi di residenza patrizia siciliana. Il castello di Donnafugata, costruito nella sua forma attuale (stile gotico - veneziano) durante la seconda metà dell'ottocento dal barone Corrado Arezzo di Spuches, ampliando il nucleo originario già in possesso della sua famiglia, in una località nota sin dal periodo arabo per la presenza di una fonte detta della salute (ayn al jafat). Il maniero è composto da 122 stanze ed è circondato da un parco di 8 ettari, uno degli ultimi esemplari di giardino storico ancora esistenti in Sicilia.

 
Il castello di Donnafugata
 
Facciata del Castello
 
Ingresso al giardino
 
La sala degli specchi
 
       

CASUZZE

Casuzze è una piccola frazione balneare del comune di Santa Croce Camerina. Il nome esatto è Casuzze Finaiti, termine siciliano che fa riferimento alla duplice caratteristica del borgo: ovvero di avere avuto origine dalle casette (casuzzi) dei pescatori, e di essere ai confini (finaiti) di quella che un tempo era la Contea di Modica.
La piccola baia fu abitata fin dal III secolo a.C. da alcuni profughi camarinesi che qui si insediarono dopo la distruzione di Kamarina ad opera del Console romano Attilio Calatino nel 258 a.C.
Oggi Casuzze è un ameno luogo di villeggiatura.

 
Scorcio
 
Scorcio
         
       

CAUCANA

Caucana (o Kaucana), un tempo nota con il nome di Contrada Anticaglie, è oggi una modesta località di villeggiatura estiva nel comune di Santa Croce Camerina che vanta nobili ed antichissime origini. Il nome greco (Kaukanae) indicava una serie di villaggi in cui trovarono rifugio gli esuli da Kamarina, che scelsero di insediarsi in questo sito in virtù dei suoi approdi naturali, della fertilità del suolo e della ricchezza d'acqua. Caucana assunse notevolissima importanza in epoca bizantina. Da qui partì alla volta di Malta nel 535 d.c. il generale Belisario durante la sua campagna contro i Vandali. In questi anni l'insediamento conobbe un importante sviluppo urbanistico ed il porto crebbe di importanza fino a che non fu distrutto per mano saracena.
Oggi Caucana ospita un ampio parco archeologico che ha portato alla luce uno degli insediamenti di epoca tardo-antica meglio conservati della Sicilia. Il complesso portato alla luce consta di 25 edifici di diversa tipologia e di una piccola chiesa a tre navate facente parte di un'area cimiteriale.

 
La spiaggia
 
Gli scavi archeologici
         
       

PUNTA SECCA

Punta Secca è la maggiore delle frazioni marittime di Santa Croce Camerina. La località, conosciuta anticamente dagli arabi, e da questi battezzata "Ain Keseb", conobbe il suo primo sviluppo alla fine del XVI secolo, quando i Bellomo di Siracusa a difesa del feudo fecero erigere la torre Scalambri, restaurata in epoca successiva da Giambattista Celestri, Marchese di Santa Croce. Intorno alla torre sorsero il porticciolo, le prime povere case, ed una piccola chiesa.
A metà 800 presso Punta Secca vennero costruite le prime residenze di villeggiatura estiva e nel 1863 fu innalzato il faro.
Oggi la borgata con il suo piccolo lungomare, la chiesetta della Madonna di Portosalvo, lo scalo dei pescatori ed i suoi scorci pittoreschi è una delle località più graziose della costa iblea, tanto da essere divenuta la location privilegiata della serie televisiva "Il Commissario Montalbano". La casa del celebre commissario si trova infatti nella piazzetta sul mare ai piedi della torre.

 
La spiaggia
 
La "Casa di Montalbano"
 
La vecchia torre normanna
 
Il faro di Punta Secca
 
       

TORRE DI MEZZO

La Contrada Torre di Mezzo nel comune di Santa Croce Camerina è caratterizzata dalla presenza di una torre di avvistamento in parte diroccata. La torre che da il nome alla contrada fu costruita nel XVII secolo dalla famiglia Celestri e prese il nome di torre di Mezzo trovandosi a metà tra la torre Scalambri di Punta Secca e la torre Vigliena di Punta Braccetto.
Il luogo è impreziosito da una piccola ed elegante spiaggia giacente tra due promontori rocciosi.

 
La torre normanna
 
La caletta di Torre di Mezzo
         
       

PUNTA BRACCETTO

Punta Braccetto è una piccola frazione di Santa Croce Camerina. Adagiata su un promontorio roccioso circondato da una vasta area rurale dedita alla produzione di primizie in serra, in estate si anima di turisti e di campeggiatori. L'ara di Punta Braccetto, abitata sin dal periodo greco per la sua vicinanza a Kamarina, ebbe straordinaria importanza durante il periodo bizantino quando divenne un importante approdo.
La sua importanza crebbe durante il periodo normanno al punto che vi venne costruita una torre di avvistamento, torre Vigliena (detta anche Torre del Bracello), di cui ancora oggi sono presenti i ruderi e che aveva la funziona di proteggere la cittadina dagli attacchi dei pirati saraceni.
Sulle sue spiagge sbarcarono le armate alleate durante la seconda guerra mondiale.

 
I resti della torre Vigliena
 
La spiaggia
         
       

CAMARINA

Su un piccolo promontorio ad Oriente della frazione di Scoglitti sorge il sito archeologico di Camarina (o Kamarina).
Nel IV secolo a.C. Kamarina fu una fiorente città grazie anche alla sua posizione di transito tra Gela e Siracusa, ed essendo punto di riferimento per molte altre città siciliane fu alla guida della guerra contro Siracusa del 553 a.C. che si concluse con una sconfitta. La città venne rasa al suolo dai siracusani ma ricostruita da Ippocrate, tiranno di Gela nel 492 a.C., ulteriormente distrutta dai siracusani nel 484, viene nuovamente ricostruita nel 461, sempre per iniziativa gelese, e assunse il suo assetto definitivo che la portò ad avere una notevole influenza sul circondario sino alla nuova distruzione, operata stavolta dai cartaginesi, nel 396 a.C.
Ripopolata in seguito, Kamarina subì l’ultimo e definitivo saccheggio ad opera del console romano Calatino che la rase al suolo con violenza inaudita e tale da suscitare anche la disapprovazione del senato, costringendo gli abitanti a fuggire e fondare altri insediamenti nelle zone vicine.
Il Museo Archeologico Regionale di Camarina, è il sito archeologico più importante della provincia. La sede museale è stata ricavata dal riadattamento di una antica masseria ottocentesca, creando connubio tra la storia, paesaggio e cultura rurale di straordinaria bellezza.

 
Il museo archeologico
 
Il museo archeologico
 
Il museo archeologico
 
Percorso tra gli scavi
 
       
 
Reperti archeologici
 
Scavi archeologici
         
       

RANDELLO

La "Riserva Naturale Integrale di Cava Randello" è situata tra Punta Braccetto e Scoglitti. La riserva è costituita da una splendida pineta, e dalla piccola baia che vi si trova innanzi, si snoda dolcemente verso la sottile spiaggia dal poggio situato tra Cozzo Campisi e Passo Marinaro ed è attraversata da due torrenti (il Rifriscolaro e l'Oani) che con le loro acque formano un vasto canneto. L'oasi di Cava Randello ha un'estensione di circa 156 ettari e costituisce un importante biotopo nella provincia di Ragusa, ospita essenze arboree di vario tipo tra cui Eucalyptus, Cupressus Sempervirens (cipresso), Quercus Ilex (leccio) e Quercus Coccifera (quercia spinosa).
In quest'area sorgono inoltre alcune necropoli (V - II a.c.) pertinenti all'area archeologica di Kamarina.

 
La pineta di Randello
 
Ingresso alla Riserva
         
       

SCOGLITTI

Scoglitti è la frazione rivierasca di Vittoria, ed il suo sviluppo è legato alla nascita di Vittoria, che nella borgata ha sempre avuto il naturale accesso al Mare ed un collegamento diretto con Malta, in special modo per il commercio dei vini pregiati che già dal '500 venivano prodotti in queste terre.
Già a partire dal XIV secolo il sito era tuttavia frequentato per la presenza nelle vicinanze del santuario della Madonna di Cammarana, dedicato al culto bizantino della Madonna Assunta e costruito sulle fondamenta di un tempio dedicato ad Atena.
Il geografo arabo Edrisi diede nome alla zone di Gazirat el-Haman (Scoglietti dei colombi) e sin da quel periodo la vocazione marinara del centro fu sempre evidente.
Sino al 1800 fu tuttavia inglobato in un unico feudo (appartenente da ultimo ai marchesi Ferrari) e ciò ne limitò lo sviluppo che invece esplose dopo la cessazione del feudalesimo.
Ancora oggi la pesca contende al turismo e alla agricoltura il titolo di attività preminente e Scoglitti è uno dei posti dove con più facilità è possibile acquistare pesce fresco partecipando alla caratteristica asta del pesce pomeridiana.

 
Panorama
 
Il vecchio faro
 
Il porto
 
La spiaggia
 
       

MARINA DI ACATE

Marina di Acate, già nota come Lido Macconi (dal siciliano maccuni ammaccature a cui somigliano le dune sabbiose), ha consentito uno sbocco al mare alla città di Acate e costituisce oggi l’ultimo lembo della provincia di Ragusa che termina a Ponente con la foce del fiume Dirillo.
Molto apprezzata per le vacanze estive non soltanto dagli acatesi ma anche da molte persone provenienti dalle province di Enna e Caltanissetta che ivi possiedono una casa al mare.

 
Il lungomare
             
       

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