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LA FOCE DEL FIUME IRMINIO

Lungo il litorale dunoso compreso tra Marina di Ragusa e Donnalucata un meraviglioso esempio di vegetazione naturale costituisce l’ultima testimonianza di come le coste siciliane si presentavano storicamente.
Il fiume Irminio non manca di mitiche tradizioni, fra le quali quelle di essere stato abitato dal dio Mercurio. Tale tradizione ha origine da Plinio il Vecchio che nel III libro "Naturalis Historia" fa derivare il nome di Irminio da Ermete che in latino dicesi hermes, che significa Mercurio.
Numerosi sono i riferimenti storici che citano l’area della foce come scalo, rifugio o addirittura porto canale, già attivo in epoca greca e romana.
Le alterne vicende geomorfologiche e climatiche avvenute intorno all’anno mille hanno determinato l’attuale fisionomia della costa e della foce. Infatti, in tale periodo, una successione di fatti, legati principalmente all’intenso disboscamento delle aree interne, ha determinato l’insabbiamento con la conseguente scomparsa del porto, la formazione di dune litoranee con una ricca vegetazione ed aree acquitrinose nelle zone adiacenti.
La configurazione della Macchia ha ridotto progressivamente la sua estensione per la forte pressione antropica, iniziata con le opere di bonifica delle paludi degli anni venti e seguita con lo sfruttamento agricolo delle dune.
Il giusto riconoscimento ma anche la necessità di conservare tale area, di indubbio valore storico, scientifico e culturale, veniva sancito da un provvedimento legislativo regionale che istituiva con la L.R. n° 98/1981 la Riserva Naturale "Macchia Foresta del Fiume Irminio", assieme ad altre 18 aree dislocate in tutta la Sicilia.
Col successivo D.A. n° 241 del 07/06/1985 veniva costituita ed individuata tipologicamente la "Riserva Naturale Speciale Biologica" denominata "Macchia Foresta del Fiume Irminio" ricadente nei Comuni di Ragusa e Scicli.
La gestione veniva affidata con D.A. n° 352 del 1989 alla Provincia Regionale di Ragusa.
Con la definizione "Speciale Biologica" vengono evidenziate le finalità di protezione e conservazione di questo particolare ecosistema, unico nel suo genere, ricco di storia e rarità botaniche.
In attesa che venga approntato il piano di sistemazione e l’acquisizione delle aree, sono stati eseguiti una serie di interventi miranti soprattutto a regolare la fruizione dell’area interessata.
Il territorio della riserva è articolato in zona A e B:
ZONA "A" di Riserva: area di maggiore interesse storico paesaggistico ed ambientale in cui l’ecosistema è conservato nella sua integrità. In tale zona si colloca gran parte dell’arenile sabbioso, che si estende per circa un chilometro, tra Marina di Ragusa e Plaja Grande, inglobando parte del corso e la foce del fiume Irminio.
Il comprensorio si configura in una fisionomia che ripete caratteristiche vegetazionali tipiche dei litorali sabbiosi mediterranei e dei fiumi iblei ormai scomparsi dal resto della Sicilia.
Alla rarità si associa l’unicità di particolari aspetti fito-sociologici che trovano la massima espressione nei secolari ed imponenti ginepri e lentischi arborei, formanti una struttura a Macchia-Foresta per le loro chiome continue ed impenetrabili.
ZONA "B" di Pre-Riserva: area che circonda la zona "A", a sviluppo controllato e con la duplice funzione di protezione e di integrazione del sistema protetto col territorio circostante.
In tale zona ritroviamo a Nord il corso del fiume con la tipica vegetazione riparia, mentre la restante parte è destinata ad usi silvo-pastorali.

NOTA
I testi pubblicati sono tratti dal pieghevole illustrativo della Riserva, realizzato dalla Provincia Regionale di Ragusa - Assessorato Territorio, Ambiente e Protezione Civile - Gruppo Riserve Naturali.

 
L'ingresso alla riserva
 
Dune di sabbia
 
Agave
 
Cespugli sulle dune
 
       
Dune di sabbia
Estuario dell'Irminio
Estuario dell'Irminio
Estuario dell'Irminio
       
Estuario dell'Irminio
Tronchi arenati
Estuario dell'Irminio
Estuario dell'Irminio
       
Tronchi arenati
Canneto
La spiaggia di ciottoli
La spiaggia di ciottoli
       
Battigia
     
       

FOTOGRAFANDO DONNALUCATA