"- Scusi, mi saprebbe indicare la
casa di Montalbano?"
Vivo Donnalucata solo pochi mesi all'anno, ma questa domanda me sono sentita
rivolgere molte volte, specie nelle oziose domeniche pomeriggio di primavera.
"- Mi spiace, la casa di Montalbano è sul lungomare di Punta Secca, a
Donnalucata hanno girato alcune scene laggiù, in quel tratto di lungomare".
Vai a spiegarlo ai turisti domenicali che i luoghi di finzione della settima
arte, nella realtà fuori dalla celluloide, quasi sempre sono frammentati in un
gran numero di location spesso distanti chilometri tra loro.
La Marinella di Camilleri, quella dove Salvo si fa le nuotate mattutine, dove il
Commissario ha la casa, nella finzione scenica di Sironi corrisponde a tre
luoghi ben distinti.
Gli esterni della casa del nostro Commissario, la grande terrazza, la spiaggia
antistante dove spesso passeggia e il mare in cui nuota sono a Punta Secca, poco
ad occidente del faro.
Gli interni della stessa casa, la camera da letto in cui fa l'amore con Livia,
le stanze in cui tambasia nottetempo sono invece un chilometro più a
oriente, a Marina di Ragusa, in una villa sul lungomare che nel giardinetto
antistante ha una piccola prua di gesso.
Ed infine il lungomare di Marinella dove Montalbano si incontra con la
fìmmina svidisa in "La forma dell'acqua", lo stesso lungomare dove abita
Anna (l'amica di Michela che fa quasi perdere la testa al Nostro), in "La voce
del violino" è finalmente Donnalucata. La stessa Donnalucata il cui porticciolo
travagliato da un mare particolarmente burrascoso ha fatto da sfondo al
ritrovamento dell'auto abbandonata del dott. Landolina in "Gatto e cardellino".
Ma Donnalucata non è solo Marinella. In alcuni episodi della serie televisiva,
il nostro splendido Palazzo Mormino ha prestato i suoi interni per il
Commissariato di Vigata (su cui vigila di pirsona pirsonalmente Catarella). In
altri episodi lo stesso Commissariato è a Scicli presso il Municipio.
A pochi chilometri da Donnalucata tutti gli altri luoghi della serie televisiva:
il barocco di Ibla, di Scicli, di Modica e di Noto; La campagna, con i tipici
muretti a secco, i carrubbi e le ricchissime masserie del ragusano;
l'archeologia industriale di Sampieri (la Mànnara); ma sopra tutto questo la
bellezza e la magia delle coste e del nostro mare.
Donnalucata è senza falsa modestia il baricentro di tutte le meraviglie
naturali, architettoniche e gastronomiche (irriducibilmente siciliane) che
Camilleri ha celebrato nei suoi romanzi e che Sironi ha visivamente mostrato al
grande pubblico.
Graziano Corsaro |